Questo articolo rivisita la questione della "bêtise" o stupidità nell'era dell'intelligenza artificiale guidata dai Big Data, si estende alle domande poste da Gille Deleuze e più recentemente da Bernard Stiegler. Tuttavia, il quadro per rivisitare la questione della bêtise sarà attraverso la lente dell'informatica contemporanea, in particolare lo sviluppo della scienza dei dati come modalità di analisi, a volte erroneamente interpretata come modalità di intelligenza. In particolare, questo articolo sosterrà che con l'avvento di forme di hype (a volte indicato come il ciclo di hype) in relazione ai big data e alle modalità di analisi dei dati c'è una forma di stupidità computazionale o stupidità funzionale al lavoro. Le promesse esagerate dei big data per risolvere tutto sono aspettative esagerate che alla fine porteranno a una forma di disillusione con la scienza dei dati. Questo può essere visto in una serie di settori, ad esempio le tecnologie delle città intelligenti, l'internet delle cose e la traduzione automatica. Oltre agli effetti negativi delle affermazioni esagerate dei Big Data c'è la possibilità che le norme sociali facilitino il cambiamento tecnologico dei Big Data incorporando la bêtise dei Big Data, portando così a un cambiamento nel nostro rapporto con la tecnologia, esempi di questo sarebbero gli standard di privacy e la proprietà dei dati. Questo documento si concluderà con l'analisi di alcuni dei limiti dell'intelligenza artificiale e dei Big Data al fine di consentire un riesame delle affermazioni fatte.
Autori
Noel Fitzpatrick, regia di John D. Kelleher
Scarica
On-the-Exactitude-of-Big-Data_-La-Betise-and-Artificial-Intellige-1.pdf Aggiornamenti